Escursione abbastanza lunga e discretamente faticosa non tanto per il dislivello quanto perché, sebbene indicata sulla cartina e sulla palina alla partenza, dopo Orvieille non è più segnalata: ho visto un solo bollo giallo con l’indicazione del sentiero e inizialmente alcune spennellate di vernice gialla; ci si deve orientare a intuito e utilizzando i numerosi ometti che provvidenziali tracciano il sentiero collegando i resti della vecchia strada reale di caccia. E questo è veramente un peccato perché se il sentiero fosse mantenuto efficiente, consentirebbe di percorrere facilmente un vallone molto bello e austero protetto dalla cresta ardita che sale dalla Punta Bianca a sinistra e dalle pareti rocciose del Fourquin de Bioula a destra e che convergono lo sguardo verso lo spuntone roccioso della Tours de Notre Dame. D’altra parte bisogna comunque riconoscere che la difficoltà di orientamento e la mancanza quasi totale del sentiero rendono l’ambiente poco frequentato e quindi ancora più selvaggio. La difficoltà nel percorrere il ripido tracciato di sassi instabili e la fatica ad inerpicarsi sugli sfasciumi e detriti sono comunque ampiamente ripagate dal panorama grandioso che nelle giornate limpide ci regala la vetta che con i suoi rispettosi 3413 metri fa spaziare lo sguardo a 360° dal Monte Bianco al Gran Combin, dal Cervino al Monte Rosa, dal Gran Nomenon alla Grivola, dall’Herbetet al Gran Paradiso.
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