La Grivola, il Cervino di Cogne, l'ardua Grivola bella per il Carducci, un altro sogno da realizzare.
Rémy Maquignaz, guida di Cogne, la programma per la prima settimana di agosto; desidero farla in giornata e non solo, vorrei anche salire le punte – la Bianca, la Nera, la Rossa - che la contornano … sarà una gita lunga … spero di riuscire.
Partiamo da Crétaz alle 3 del mattino del giorno 6 e risaliamo il bosco per il ripido sentiero che passa a Les Ors e poi al Casotto del guardiaparco; silenzio, cielo terso, la luna …
Piegando a destra perdiamo leggermente quota e poi riprendiamo a salire i pascoli dell’ampio vallone fiancheggiato a destra dal versante roccioso della Punta Pousset; falso-piani si alternano a pendii in leggera salita e intanto comincia ad albeggiare.
Dopo un ultimo tratto più ripido e una conca detritica di nuovo pianeggiante, superiamo un tratto di pietraia e sfasciumi fino alla sella del Col Pousset. Abbiamo disturbato un numeroso gruppo di camosci che si allontanano agilmente tra i sassi, sono degli animali eccezionali.
È l’alba, il sole sorge all’orizzonte e diffonde una luce calda con mille sfumature, la roccia della Grivola e il ghiacciaio si colorano di rosso, uno spettacolo meraviglioso che ci lascia senza parole.
Sono circa le 6 e mezza, facciamo una pausa ristoratrice al Bivacco Gratton e ci imbraghiamo, ora comincia la parte alpinistica della gita.
Ci apprestiamo a scendere sul Ghiacciaio del Trajo: un tratto roccioso e ripido reso scivoloso dal terriccio sui massi; ci caliamo con prudenza aiutandoci con una catena fissa fin sul ghiacciaio e, messi i ramponi, ci allontaniamo da questa zona a rischio caduta pietre. Proseguendo in direzione nord, attraversiamo tutto il ghiacciaio che in lieve salita ci porta alla base di un ripido conoide di neve; lo risaliamo con fatica e arriviamo all’attacco della via normale che risale la parete sud-est della Grivola.
Siamo nei tempi, sono le 8, facciamo un’altra pausa, ci organizziamo per la scalata e ripartiamo. Risaliamo il ripido canalone su placche e detriti senza troppo indugiare perché soggetto a scariche seguendo rari segni gialli; quindi ci portiamo a destra sulla cresta dove potremo procedere più protetti. Rémy si diverte a ricostruire gli ometti che incontriamo e a farne di nuovi.
In basso, alle nostre spalle, si adagia il ghiacciaio contornato dalla linea che unisce la Nera alla Rossa e poi scende fino alla Punta Pousset. Risaliamo lungo la cresta di roccia abbastanza sana che offre un’arrampicata facile e divertente e in breve arriviamo fin quasi sotto la cima dove attraversiamo di nuovo a destra per congiungerci con la cresta ENE.
Già si vede la croce di vetta che raggiungiamo con un ultimo sforzo. La vista spazia a 360° su tutte le montagne della Valle d’Aosta e non solo, il panorama è stupendo, la visibilità ottima, la temperatura ideale, l’assenza di vento … momenti da assaporare. Il pensiero della lunga discesa sul lato ovest verso Valsavarenche però, ci riporta alla realtà.
Ci prepariamo e verso le 10 cominciamo a scendere: questo tratto è stato il più pericoloso e infido, nessuna possibilità di assicurazione a parte un fittone da sollecitare il meno possibile, la roccia è in realtà terra compattata che si sbriciola appena si appoggia un piede o una mano, terriccio e sassi che rotolano di continuo, … comunque dobbiamo scendere e quindi con calma e prudenza procediamo lentamente lungo il canalone, una discesa interminabile ma i tempi non sono importanti adesso l’obiettivo è la nostra incolumità. Giunti a un roccione, mettiamo i ramponi e cominciamo a traversare verso sinistra cercando i passaggi che riteniamo più sicuri. Scendiamo, traversiamo su cenge, risaliamo un pelino, scendiamo ancora, raggiungiamo uno sperone,traversiamo un canalone dopo l’altro, incontriamo anche degli ometti e piano piano le condizioni migliorano, la tensione si allenta e giunti al Colle della Grivola ci rilassiamo, sono le 11.30, abbiamo impiegato un’ora e mezza per scendere di 200/250 metri, incredibile!!! Le difficoltà sono finite, penso di riuscire a realizzare il mio sogno.
Risaliamo il facile pendio che ci porta sulla Bianca della Grivola, ci ero già stata l’anno scorso salendo da Valsavarenche, ma questa è un’altra gita.
Ancora due punte mancano all’appello, quindi si continua lungo il crinale prima di placche mobili e sfasciumi e poi di roccia;seguendo gli ometti aggiriamo degli spuntoni sul versante a destra e riportandoci in cresta con alcuni sali-scendi raggiungiamo la Punta Nera della Grivola alle 12.15. Scendiamo velocemente al Colle della Nera per un’ulteriore pausa a rifocillarci.
Per salire alla Rossa, seguiamo la cresta per superare il primo spuntone, Rémy riesce a superare un passaggio molto delicato ed esposto non per la difficoltà quanto per l’inconsistenza della roccia; infatti quando salgo io alcuni appigli cedono ma sono in buone mani: a Rémy sempre attento e prudente non sfugge nulla. Al colletto traversiamo in piano sul ghiacciaio e poi cominciamo a risalire il versante della Rossa su sfasciumi, un passo avanti e due indietro, è l’ultimo strappo ma il più faticoso, il morale però è alle stelle. Siamo sulla Rossa della Grivola, è fatta, non mi sembra vero, sono le 13.20 e camminiamo dalle 3 di questa mattina, pazzesco, il rientro è ancora lungo ma è solo più questione di tempo.
Zaino in spalla, bastoncini e ripartiamo percorrendo il sentiero che si alterna ad alcuni tratti in cresta; giunti sul pianoro, attraversiamo la pietraia e poi scendiamo lungo il ripido versante prestando la dovuta attenzione ai massi instabili fino a chiudere il cerchio al Gratton; quindi ripercorriamo a ritroso il resto del percorso che abbiamo risalito stamane al buio: il sentiero ripido, la conca detritica, il vallone, le baite del Pousset, il ruscello, il casotto, Les Ors e infine le numerose svolte che ci riportano a Crétaz per le 16, l’ora della merenda.
Un’occhiata ai numeri è doverosa: una gita di 13 ore, un dislivello positivo di 2.767 metri e uno sviluppo di 24 chilometri, wow …
Sono radiosa, sono felicissima, sono soddisfatta, sono riuscita a realizzare un sogno che tenevo nel cassetto da anni, l’ho concretizzato con la guida esperta e sempre vigile di Rémy. È stata una gita grandiosa, riuscita nella sua interezza, condizioni meteo perfette, visibilità ottima, panorami spettacolari.